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L'immaginario è servito / Mariano Pane ; con versi di Stelio Ricciardi.

Title
L'immaginario è servito / Mariano Pane ; con versi di Stelio Ricciardi.
Author
Pane, Mariano
Publication
Napoli : F. Fiorentino, [1995]

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StatusFormatAccessCall NumberItem Location
TextRequest in advance TX723.2.S65 P35 1995 LCOff-site

Details

Additional Authors
Ricciardi, Stelio.
Description
193 p.; 24 cm.
Summary
"Il libro è rivolto soprattutto a quelle persone che in un momento di crisi come questo non possono permettersi di comprare prodotti dal costo non più tanto accessibile, ma sono così legati alla gola e in Campania non potrebbero fare a meno di mangiare bene anche con poco che ecco riaffiorare sulle tavole l immaginario, quelle ricette che riescono a stupire cucinate dalla sapienza e creatività napoletana, e senza aver bisogno di ingredienti che in realtà sarebbero essenziali e che qui vengono eliminati: tanti piatti si chiamano infatti fujuti (fuggiti) , ma il risultato del sapore è lo stesso. I napoletani sanno che le cose facili non sono di questo mondo e tanto meno in cucina dove ogni ingrediente, anche una semplice foglia selvatica, trova il terreno per diventare esemplare . L immaginario, nel senso di inventiva, ma anche nel senso di immaginare che quel che non c è vi sia. Questa cucina mette in primo piano il magico, l irrazionale, gli stati d animo e una francescana e disarmante semplicità . E i piatti sono quelli provenienti dalla povera gente, passati di secolo in secolo, e che ritornano finalmente sulle nostre tavole, tramandando una tradizione in barba a quella cucina creativa, piena di raffinate e inutili ricette particolari, e che costa anche molto. Mario Pane rivolge un vero e proprio attacco a questi moderni cuochi e al consumismo sfrenato che ci ha fatto perdere il vero gusto e il vero piacere della tavola. C è il ragù finto e genovese finta, dove ciò che manca è proprio la carne, e invece il sugo aumenta con altri ingredienti come l uva passa; e poi la parmigiana in sogno, senza le melanzane ma con bucce di melone bianco e ragù finto, oppure la parmigiana di finocchi; poi ancora spaghetti alle vongole fujute, con aglio, strutto, peperoncino e prezzemolo, le vongole non ci sono, ma il profumo di mare si sente lo stesso, così come il brodo di polpo che invece dei prelibati polipetti ha un polpo grande intero; la vedova, una minestra maritata senza carne, e poi la pizza finta fatta col pane vecchio (e pensare poi che i primi a fare una pizza bianca cotta su pietra, la plax, e a trasportarla nel golfo di Napoli furono i greci dal IX al VI sec. avanti Cristo), e la frittata finta, senza uova ma con impasto di farina. Tante le curiosità e i piatti, tanti i consigli utili per chi non sa cucinare e che potrebbe farlo facilmente, o per chi non può spendere. Una cucina neorealista che mitizza nostalgicamente il passato ; L immaginario è un laboratorio dove tutto può accadere, dove tutto è concesso, dove scienza e piacere, una volta tanto,vanno a braccetto . La cucina dell immaginario è vademecum di sopravvivenza." --AbeBooks.co.uk.
Series Statement
Trentamila
Subjects
Genre/Form
History
Bibliography (note)
  • Includes bibliographical references and index.
Processing Action (note)
  • committed to retain
ISBN
8885346235
OCLC
  • 35696870
  • SCSB-11590124
Owning Institutions
Harvard Library